Domanda
E’ la quantità di merce che il consumatore è disposto a
comprare al variare del suo prezzo
Il grafico della domanda vede il prezzo come variabile
indipendente sull’asse Y e la quantità come variabile dipendente sull’asse X
Il grafico ha pendenza negativa
Offerta
E’ definita come al quantità di un certo bene che il
produttore è disposto a vendere in corrispondenza di un dato prezzo
E’ in netta contrapposizione con la domanda
La curva ha pendenza positiva
Azienda e concorrenza
Consumatore: deve scegliere cosa comprare in base al suo
reddito
Azienda: è il produttore
Produzione: quell’attività che viene organizzata con una
certa tecnica e che impiega i fattori della produzione (lavoro, capitale,
terra)
L’attività aziendale prevede dei costi C e dei ricavi R
Dato il prezzo p e la quantità q il ricavo è: R=p*q
Il profitto P è: P = R – C
Il prezzo non è stabilito dai produttori solo se valgono due
condizioni:
1) Quello
stesso bene viene prodotto da “molte” altre aziende, ciò vuol dire che molte è
se la presenza o meno di un’azienda non altera significativamente l’offerta
complessiva
2) Tutte le
aziende sono “piccole”; piccole vuol dire che ogni azienda produce una quantità
di bene che non incide in maniera particolare sulla produzione totale di quel
bene
Queste condizioni esprimono il concetto di concorrenza
perfetta, quando esiste perciò l’azienda non può decidere il prezzo perché:
1) All’azienda
non conviene aumentare il prezzo dato che gli acquirenti comprerebbero quel
bene a prezzi inferiori da altre aziende
2) All’azienda
non conviene abbassare il prezzo perché nulla impedisce alle altre di farlo a
loro volta, ottenendo un ricavo inferiore
Mercato e prezzo
Si dice mercato l’insieme di
numerosi consumatori individuali e di numerosi produttori individuali che
operano reciprocamente producendo e consumando, per esempio, la stessa merce
Esiste quindi una domanda di
mercato e un’offerta di mercato
Entrambi i grafici
rappresentano curve omogenee (stesse unità di rappresentazione), il punto nel
quale si intersecano le due curve è detto prezzo d’equilibrio
Il prezzo d’equilibrio sta
alla base della “legge della domanda e dell’offerta”, infatti:
a)
Se la curva di
domanda aumenta, allora aumenta sia il suo prezzo sia la quantità
b)
Se la curva di
domanda diminuisce, allora diminuisce anche il prezzo
Se invece aumenta o
diminuisce la curva dell’offerta, a pari domanda si nota che:
c)
Se la curva di
offerta aumenta allora diminuisce il suo prezzo
d)
Se la curva di
offerta diminuisce allora aumenta il prezzo
Se per esempio la quantità
di prodotto offerta è maggiore di quella domandata allora il mercato non è in
equilibrio per eccesso di offerta, il regime di concorrenza perfetta deve
operare per riportare il prezzo p al prezzo d’equilibrio p*
Al contrario se il prezzo è
inferiore al prezzo d’equilibrio p* si nota che la quantità offerta è inferiore
di quella domandata
Non sempre si hanno sistemi
che raggiungono l’equilibrio in concorrenza perfetta, di solito si analizzano
in base al susseguirsi del tempo. Nel tempo l’andamento può essere divergente e
allontanarsi dal prezzo d’equilibrio
Azienda e profitto
Azienda: ente che tramite un
attività d’impresa esercitata da un imprenditore, cerca di ottenere il massimo
profitto P
Alcuni costi hanno natura
diversa che quella per la produzione, per esempio se serve un impianto non fa
parte dei costi ma solo una parte (ammortamento)
Ci sono poi i costi fissi
che ha un’azienda e i costi variabili.
L’azienda non potendo agire
direttamente sul prezzo deve produrre meno o più quantità di quel prodotto per
ottenere il massimo profitto
Ricavo marginale è il ricavo
che si ottiene quando la quantità di merce venduta aumenta di un’unità, è
costante
Costo marginale è il costo
quando si produce un’unità in più, non è costante
Il bene informazione
Sono tutti quei beni formati
da unità di bit che portano con sé delle informazioni e per questo portatori di
valore economico
La caratteristica del bene
informazione è che può essere valutato solo se si utilizzano tecnologie
informatiche, e quindi a volte il bene informazione è chiamato bene esperienza
La problematica del bene
informazione è costituito dal contrasto fra il fornire il bene e far pagare un
prezzo adatto a coprire i costi di produzione.
Infatti i beni informazione
sono costituiti fa un alto costo fisso iniziale (up-front cost)
e un basso costo marginale, infatti per produrre la prima versione ci sono
costi alti ma per produrne altre si paga pochissimo (letteralmente si copia la
prima versione), inoltre si paga poco la distribuzione di esso ma si paga tanto
la costruzione dell’infrastruttura per veicolarlo.
Il costo di produzione di un
bene informazione può essere descritto dalla curva: C(q) = k + v * q
Il costo medio di produzione
Cm può essere definito come il costo di produzione per unità di prodotto: Cm(q)
= C(q) / q = k/q + v
Il prezzo è difficilmente
definibile quindi le aziende adottano 3 metodi:
1)
Mass customization: per ogni cliente personalizzare il prodotto
in base a quanto è disposto a vendere. Il bene rimane sempre lo stesso, variano
solamente le cose che si possono personalizzare.
2)
Versioning: si creano varie versione, da quella più costosa e con
più funzionalità e assistenza a quella meno costosa cioè quella base. Così
facendo i clienti autoselezionano ciò che vogliono.
3)
Bundling ovvero avere dei pacchetti contenenti vari beni
informazione e con essi creare offerte in base a ciò che potrebbero volere i
clienti.
Switching cost e lock-in
Switching cost sono quei costi che
avvengono quando un produttore o un consumatore devono cambiare un prodotto o
una tecnologia in uso
Gli switching
cost sono normali per 3 ragioni:
1)
Lo sviluppo di nuove
tecnologie hardware o software o servizi è in costante aumento
2)
Un cambiamento
tecnologico comporta spesso il cambiamento di ciò che ospita il cambiamento e
quindi la retrocompatibilità
3)
I beni informazione
richiedono in genere un processo di apprendimento per il loro utilizzo
Quando un’azienda non riesce
più a sostenere gli switching cost
entra in una fase di blocco chiamata lock-in
I principali costi di
cambiamento:
-
Costi per la ricerca:
costi che subentrano quando l’azienda deve verificare la qualità e le
caratteristiche promesse
-
Costi derivanti da
impegni contrattuali: l’abbandono di un fornitore per un altro può causare
spese per esempio spese di liquidazione
-
Sostituzione dei beni
durevoli
-
L’acquisto di beni
complementari: il nuovo prodotto implica altri prodotti per il suo utilizzo
-
Costi di learning e training: i costi per l’acquisizione di
conoscenze (know-how) e di competenze d’uso (skill),
competenze che per un’azienda di beni informazione comporta spese elevate
Gli switching
cost rappresentano per l’azienda delle barriere
all’entrata nel mercato di nuovi produttori e all’innovazione aziendale.
Economia di scala e di rete
Economia di rete -> punto
di vista della domanda
Un prodotto esibisce
un’economia di rete quando per il singolo acquirente il valore del prodotto
dipende dal numero di altri utenti che ne fanno uso.
Esiste un monopolio
temporaneo per i beni software che acquisiscono maggior importanza in un ambito.
Questo fenomeno si spiega con il concetto di positive feedback: se il
gradimento verso un software si diffonde fra le utenze, esso aumenterà le
vendite e la diffusione fra gli utenti
Legge di Metcalfe:
n(n-1) = n^2 – n
Nei beni informazione spesso
si hanno standard tecnologici, in base alla tipologia di bene, e lo standard si
ottiene in base alle politiche di esternalità di rete.
Il problema dell’assunzione di standard è lo switching cost, il prodotto deve
saper contenere gli switching cost
con le relative problematiche (es compatibilità)
Outsourcing
Outsourcing: la pratica con
la quale l’azienda fa riferimento ad altre aziende esterne per svolgere una o
più pratiche del processo produttivo
L’outsourcing ha come scopo
lo sviluppo del core business per l’azienda, lasciando così alle terze parti le
mansioni terziarie, per le aziende di beni informazione è semplificato perché
si accede sempre attraverso internet
Spesso l’outsourcing è usato
per il reparto IT, come l’hosting per il dominio
Altre volte invece sono
affidati processi di Business Process Outsourcing
cioè processi interni all’azienda o servizi che l’azienda offre ai clienti.
Punto di pareggio
Punto per vedere se
un’attività è meglio sostenerla internamente o con l’outsourcing
Interno: Cp
= CFp + CVp * q
Esterno: Ca = CFa + CVa * q
In base alle quantità si può
dedurre se la produzione è meglio interna o affidarla a terze parti
Organizzazione aziendale
-
Attività economica: consiste nella produzione e
scambio di beni economici per soddisfare i bisogni individuali e collettivi
-
Azienda: indica l’insieme di cose o persone che
svolgono un’attività economica
-
Impresa: è l’azienda la cui attività economica è
destinata essenzialmente al mercato per produrre profitto
Cicli aziendali
L’azienda nella microeconomia è vista come scatola nera che
con degl’input produce degli output, cos facendo è
possibile suddividere l’attività economica in tre cicli:
-
Ciclo tecnico-produttivo
-
Ciclo economico
-
Ciclo finanziario
Stakeholder
A contatto con l’azienda subentrano dei portatori d’interesse
(stakeholder), si possono suddividere in due categorie:
-
Interni: proprietà e soci, dirigenti, dipendenti
-
Esterni: clienti, fornitori, lo Stato, gli istituti di
credito, altre aziende, la società nel suo complesso
Ora è possibile intendere l’azienda come quell’ente che deve
soddisfare i costi, servizi e qualità dei suoi stakeholder
Si possono suddividere due visioni tipiche dei fini
aziendali: stakeholder theory e shareholder
theory
La shareholder theory
oggi assume un’importanza perché pone al centro dell’attività l’equilibrio con
l’ambiente e la società, istituendo un principio di responsabilità sociale
L’organizzazione
Per organizzazione si può intendere un insieme di persone
associate per uno scopo unitario, le quali si suddividono le attività da
svolgere secondo certe regole
La prima teoria fu il taylorismo, il quale ha descritto la
divisione del lavoro
Le mansioni venivano distribuite e si formavano persone per
un singolo lavoro nell’azienda fino ad avere un certo lavoratore per ogni ruolo
Max Weber distinse e introdusse un
modello formato da le unità (che contengono le persone) e schemi formali.
Henry Mintzberg introdusse il
modello a cinque componenti:
1) Vertice
strategico: si collocano le figure più importanti come il CEO o
l’amministratore delegato
2) Linea
intermedia: si posizionano i dirigenti e i project
manager
3) Tecnostruttura:
appartengono a questa categoria le figure che si occupano della gestione del
personale e del lavoro e di migliorare l’efficienza e il CIO
4) Staff di
supporto: appartiene quel personale che si occupa di funzioni indirette per
l’azienda per esempio l’unità di ricerca e sviluppo
5) Nucleo
operativo: i dipendenti
Modelli di organizzazione
La divisione del lavoro è importante così è stato creato un
modello ad organigramma nel quale tramite una gerarchia si riescono a spiegare
le unità organizzative
Il RACI ( Responsible,
Accountable, Consulted, Informed), attraverso una rappresentazione 6tabellare si
riescono a leggere per i vari settori e figure nell’azienda quanto una persona
è responsabile o coinvolta in quel settore: per esempio solo una figura in un
settore può avere la lettera A perché è il responsabile, ma varie figure
possono avere la R perché collaborano allo stesso fine
Esistono varie strutture:
Struttura semplice: possiede due livelli gerarchici e
solitamente spiega le aziende di piccola-media grandezza
Struttura funzionale: si suddivide in base alle mansioni
principali delle funzione dell’azienda come per esempio il settore acquisti,
vendita e produzione
Struttura divisionale: si suddivide in base al progetto (o
prodotto) e non più per funzioni primarie, bensì le funzioni primarie sono
collocate dentro i progetti (o prodotti)
Struttura a matrice: è la fusione dei due modelli precedenti,
cioè offre elasticità e collaborazione fra le varie componenti
Tecnostruttura e Sistema Informativo
La tecnostruttura è gestita dal SIA
Esistono due flussi tradizionali (flusso di denaro, flusso di
materiali) e uno nuovo dato dalla diffusione dei pc cioè il flusso
dell’informazione
L’informazione viene trasformata in dato utilizzabile ai fini
aziendali
I dati costituiscono la materia prima dell’informazione
Il SIA è delegato al sistema informatico dell’azienda e ha i
seguenti scopi:
-
Migliorare i processi decisionali dell’azienda: in
questo caso si parla di sistemi informativi denominati ERP che agiscono su
quell’area aziendale
-
Costituire e gestire un patrimonio informativo: si
parla di strategie informatiche basate sulla gestione di database e connesse
all’uso di intranet e internet
-
Innovare sia i prodotti sia i processi con i quali
ottenerli
Queste tre funzioni sono gestite da sistemi informatici e
pacchetti software denominati ERP e MRP
Esistono ERP specializzati
Tecnostruttura: ERP e logica dell’MRP
ERP (pianificazione delle risorse di impresa o sistema
gestionale integrato)
Lo scopo di un sistema ERP è quello di controllare i processi
aziendali tra i quali:
-
Contabilità e gli adempimenti fiscali
-
La gestione del personale
-
La logistica
-
La gestione di acquisti, delle vendite, dei magazzini
e della produzione
L’elemento chiave di un sistema ERP è la gestione e la
pianificazione dei fabbisogni dei materiali (MRP)
La produzione deve essere sempre sincronizzata: non devono
mancare le materie prima in magazzino per la produzione, e devono essere sempre
pronti i prodotti richiesti dai clienti. Per fare ciò l’MRP tiene conto della
domanda di mercato dei clienti (fabbisogno lordo), dei vincoli temporali di
disponibilità dei materiali (lead time) e della composizione
dei prodotti (distinta base)
Un documento essenziale per organizzare la produzione è il
documento che descrive il prodotto in termini di sottoinsiemi fino ai suoi
componenti base, la distinta base (BOM, Bill of Material)
Un BOM descrive tante cose tra cui: come è progettato un
prodotto (distinta base tecnica), com’è costruito (distinta base di produzione)
o come può essere mantenuto (distinta base di manutenzione)
Per un sistema ERP
serve un MRP che contenga un record minimo in cui, per ogni elemento venga
riportata la descrizione (o codice), la quantità unitaria di produzione e il lead time
Lead time (LT, tempo di attraversamento) è il tempo tra la
commessa e l’evasione dell’ordine. Questo comprende anche i collaudi
Pianificare gli ordini e le scorte
Per fare fronte alle richieste degli ordini bisogna saper
lanciare commesse tempestivamente tenendo conto di lead
time e giacenza iniziale
La struttura di un MRP tiene conto per ogni periodo di tempo
di 5 fattori:
-
La domanda di prodotto (fabbisogno lordo, FL)
-
Le consegne non pianificate di prodotto (consegne
attese, CA)
-
Le consegne pianificate per rispettare la domanda
(ricevuti pianificati, RP)
-
La quantità di prodotto presente in magazzino
(giacenza, GE)
-
Quantità di prodotto che serve o servirà (fabbisogno
netto, FN)
Ci sono 4 dati che sono saputi: lead
time, FL, CA e Gei
Mentre gli altri dati vanno calcolati come: GE, FN, ordini
pianificati e ricevuti
L’ordine pianificato ricevuto RP: RP(i) = FN(i
- LT)
GE: GE(i) = GE(i -1) + RP(i) + CA(i)
– FL(i)
FN: FN(i) = FL(i + LT) – GE(i + LT
-1) – CA(i + LT)
Tecnostruttura:
Web Information System
I sia attualmente si stanno attrezzando con tecnologia
informatiche più basate sulle reti pubbliche e sul WEB (HTTP)
Il successo di ciò nei SIA è dato da:
a) Basso costo
delle infrastrutture hardware e software
b) Apertura
del sistema agli utenti
c) Accesso a
un patrimonio informativo letteralmente sconfinato
WIS di tipo: intranet, internet e extranet
Intranet: ovvero il WIS offre i suoi servizi all’interno di
una LAN o VPN e sono disponibili solo ai dipendenti
Extranet: l’accesso solo ai partner commerciali, clienti,
fornitori o aziende di servizi
Internet: i servizi aziendali sono offerti a tutta la
comunità degli utenti in rete
Un'altra classificazione che possiamo fare riguarda il
modello di collaborazione attutato da un servizio:
-
B2B: Business to Business, un’azienda fornisce il
servizio per un’altra azienda
-
B2C: Business to Consumer, ad esempio una vendita di
beni
-
C2C: Consumer to Consumer, eBay
Struttura di un Web Information Service
Il possedere un indirizzo email è parte del sistema
informativo di qualsiasi attività economica: dalla più semplice come un
idraulico a quello di una Multinazionale
Struttura a n-tier
La progettazione
Esiste una distinzione fra le attività economiche aziendali
definibili o non come progetto: attività ordinaria, progetto, programma
Attività ordinaria: sono attività che si svolgono
periodicamente con obiettivi impliciti e definiti come il pagamento di un
fornitore
Progetto: ha un obiettivo esplicito e originale, una durata
pianificabile e temporanea, un costo specifico e non è un’attività di routine
ma univoca
Programma: un gruppo di progetti correlati tra loro al fine
di ottenere un obiettivo comune
Tutte questa attività devono essere viste in base anche ai:
tempi, costi e risorse
Un progetto è strettamente vincolato da costi tempi e
risorse, ad esempio se un progetto deve essere svolto in tempi molto rapidi
vedrà un aumento delle risorse e dei costi da utilizzare per il suo svolgimento
Questa condizione si chiama trade-off
Progetto e Project Management
Progetto: “E’ uno sforzo temporaneo intrapreso per creare un
prodotto, un servizio o un risultato con caratteristiche di unicità”
Progetto ha varie caratteristiche:
-
Unicità, ha uno scopo ben definito
-
Temporaneo
-
Ha dei vincoli da rispettare e dei rischi da valutare
-
Termina quando lo scopo è stato raggiunto o non lo si
può raggiungere
IL PMBOK definisce i processi di Project Management che
descrivono le tecniche e le metodologie per gestire le varie attività connesse
alla progettazione, così possiamo aggiungere al progetto anche:
-
Organizzazione per processi
-
I processi sono composti da fasi interconnesse
Deliverables: sono fasi intermedie dei processi
del progetto che possono essere verificate
Milestones: eventi importanti del progetto
associate ai deliverables
Stakeholder: tutte le figure coinvolte nell’attività di
progetto
Tre fasi tipiche:
1) Avvio
2) Esecuzione
3) Chiusura
PMBOK descrive i processi necessari e affrontare
l’organizzazione di un progetto e li divide in gruppi di processo e aree di
conoscenza
I 5 gruppi:
1) Avvio
2) Pianificazione
3) Esecuzione
4) Monitoraggio
e controllo
5) Chiusura
Le 9 aree:
1) Integrazione
2) Scopo
3) Tempi
4) Rischi
5) Costi
6) Qualità
7) Risorse
(Risorse umane)
8) Comunicazioni
9) Acquisti
Un progetto può essere scomposto in una struttura gerarchica
delle attività detta WBS (Work Break-down Structure)
I processi importanti per un project
management sono:
-
Individuare il Project Manager
-
Definizione del team di lavoro tramite: processo
Pianificazione/Risorse umane
-
WBS: processo di Pianificazione/Scopo
-
PDM: processo di Pianificazione/Tempi
-
RACI: processo di Esecuzione/Risorse Umane
-
Project Charter
-
Piano di Project Managment
-
Work Packages
Project Charter: è un documento preliminare stilato in fase
di Avvio/Integrazione che delinea caratteristiche di base dell’intero progetto
Esso contiene: il codice identificativo e il nome del
progetto, gli obiettivi, la lista degli stakeholder (interni e esterni), lista
delle milestone, i vincoli di risorse, tempi e costi.
Piano di Project Management è il documento principale e serve
a mantenere traccia e controllare tutti gli stati dell’attività, viene
compilato durante la fase Pianificazione/Integrazione ed ha un suo processo
dedicato
Contiene gli output principali come la WBS e la scheda di
analisi del progetto CPM
Work Package
È la documentazione dell’unità minima di lavoro di un
processo
WBS
Segue la regola del 100% e descrive tutte le attività da
eseguire al 100% per arrivare al 100% del progetto
Le singole attività sono documentate all’interno dei Work
Package
Un Work package riporta:
-
Il nome, titolo e l’id
-
Inizio, fine
-
Responsabilità
-
Input necessari
-
Descrizione dei risultati ed eventuali milestone
-
Risorse necessarie
-
Livello di qualità e il dettaglio delle prestazioni
-
Output del lavoro
-
Budget assegnato
TEMPI
Regola la schedulazione del progetto
CMP, modello di schedulazione, noto anche come PERT/CMP.
CMP è formato da un grafo orientato nei quali i nodi sono le
attività e gli archi sono le dipendenze tra le attività (temporali)
-
FS, Finish to Start
-
SS, Start to Start
-
FF, Finish to Finish
-
SF, Start to Finish
L’importanza principale è cercare le attività critiche
Fasi:
-
Determinazione dipendenze fasi
-
Costruzione grafo
-
Ogni attività ha delle date denominate al più presto
-
Determinazione fine progetto
-
Determinazione date al più tardi
-
Determinazione attività critiche
Per individuare le attività critiche si deve verificare che
lo scorrimento equivalga a 0, lo scorrimento è la sottrazione fra la data
finale “al più tardi” e quella del “al più presto”
Risorse
E’ un processo che per sua natura deve essere reiterato più
volte durante la fase di vita del progetto
Riferendosi alla WBS si tratta di stabilire le risorse per le
deliverables e vengono riportate in un Requirement Breakdown Structure